Il fondatore
Sono nato a Locri(RC) il 27-10-1956, e, dal 2004 risiedo ad Avellino, precedentemente ho vissuto a Salerno (30 anni), a Napoli, Roma, Milano. Mi sono interessato di ecologia e di ricerca interiore che mi hanno permesso di avere una visione globale. Ho iniziato ad ideare questa teoria nel settembre del 2007 in un momento di rabbia ed insoddisfazione dovuta alla consapevolezza crescente che i problemi della società italiana erano in continuo peggioramento, e che l’atavico ottimismo degli italiani e la loro proverbiale capacità di adattamento mostravano, ormai, i loro punti deboli. Ci eravamo tutti abituati ad un’emergenza cronica che quindi non ci preoccupava, fidando nelle passate esperienze in cui ci eravamo sempre tirati fuori dalla crisi malgrado questo sistema politico. Insomma si era fatta strada in noi l’idea che se, malgrado tutto, le cose andavano bene, allora voleva dire che in fondo il sistema non era così cattivo e che anzi era meglio non modificare le cose per non rischiare un peggioramento. E in fondo non avevamo tutti i torti, perché in genere qualsiasi modifica ha peggiorato le cose in quanto fatta senza una programmazione a lungo termine e quindi poi il rimedio diventava peggiore del male stesso. Ma adesso ci accorgiamo purtroppo che neanche lo “status quo” è stato mantenuto ma c’è stato un lento e progressivo peggioramento che sembra inarrestabile, mostrando tutte le magagne e lacune di questo sistema. Così, persa ormai ogni fiducia nei confronti della classe politica italiana di qualsiasi colore, mi resi conto che la soluzione doveva essere trovata al di fuori dei partiti ma nello stesso tempo che non poteva essere trovata neanche nella attuale modalità organizzativa delle varie associazioni umanitarie, di volontariato, ambientaliste, ecc in quanto limitate dalle loro stesse caratteristiche che le rendono isolate, rigide ed intransigenti, e così diventano loro stessi uno degli ostacoli proprio al raggiungimento dei loro obiettivi che volevano essere la tolleranza verso tutti e l’accettazione di qualsiasi idea, anche contraria alla propria, cioè anche, per assurdo, se fosse contraria alla pace o all’antirazzismo o alla tolleranza. Bisognava, invece, creare un sistema che includesse tutto e tutti, anche chi e cosa fosse contrario ai nostri stessi principi. Sembrava una sfida impossibile riuscire a conciliare gli opposti, il bene e il male. Alla fine, dopo due anni di lavoro teorico, ho fondato l’associazione “rete universale”, il logo e i principi fondanti che rappresentano la cornice del programma, che per sua natura non sarà mai definitivo in quanto deve essere aperto al confronto e quindi poter usufruire dell’aiuto di chiunque voglia collaborare e apportare il suo contributo di idee. Il mio ruolo adesso rallenta per lasciare sempre più spazio a chi ha le competenze particolari specifiche. Io sono un teorico e ho dato le regole generali che facilitano il lavoro pratico in quanto danno le indicazioni e la direzione in cui muoversi.